Se una donna inizia ad aver dubbi sul proprio fidanzato, una delle prime cose che fa è controllare gli SMS inviati sul cellulare. Se questa stessa donna ottiene invece le password delle email la questione si fa più seria, gli indizi aumentano e la rabbia anche. Se poi esplode in telefonate di minaccia con tanto di voce contraffatta con un servizio ad hoc di camuffamento, ecco che la questione diventa un reato ancora più serio.
Il caso della signora Elaine Cioni è stato riportato dal Washington Post e trascina sotto i riflettori quei siti gestiti da hacker che mettono a disposizione un efficiente servizio di recupero password (naturalmente a pagamento) e la generica mancanza di sicurezza quando si parla di Web mail.
Cento dollari a password è una cifra “ragionevole” soprattutto quando servono a smascherare inganni sentimentali o frodi. E facilmente gli hacker che stanno dietro a questi servizi possono ottenere password di sistemi come AOL, Yahoo, Gmail, Hotmail e Facebook. E pubblicizzano la loro abilità apertamente.
Piratecrackers.com, ackmail.net, YourHackerz.com, sono alcuni esempi di siti operanti in questo nascosto settore di mercato dei servizi (che dall’Italia non sono apparentemente raggiungibili). Alcuni hanno anche una costituzione etica, come SlickHackers.com che afferma di voler aiutare “persone serie per cui il recupero di una password significherebbe salvare un matrimonio, scoprire la verità, prevenire una frode o proteggere i propri interessi/famiglia/lavoro, solamente quando i metodi tradizionali non funzionano”. Una sorta di Mr Wolf 2.0, pronto a trovare una soluzione digitale ai tuoi problemi. Altri, come un sito del Regno Unito (almeno a giudicare dalla valuta che accetta, dal momento che la reale locazione è segreta ) nasconde la password rubata in scene Shakspeariane.
Anche se le leggi federali statunitensi proibiscono l’ hackeraggio delle e-mail, senza ulteriori attività illegali a corredo viene considerato un reato minore . E la mancanza di risorse costringe i federali a lasciar correre, occupandosi solo dei casi più seri. Soprattutto perché l’hacking di Web mail non lasciando traccia è praticamente impossibile da rintracciare.
Nel caso della signora Cioni, che ha scoperto i molti tradimenti dell’amante (già sposato e che coltivava relazioni extraconiugali multiple), l’attenzione è stata attirata dalle minacce e telefonate con voce camuffata che ha fatto al “fedifrago”. Che le sono costate una condanna a 15 mesi.
Claudio Tamburrino