Washington (USA) – Kmart e Wal-Mart, le “Standa americane”, hanno deciso che d’ora in poi i videogiochi con contenuti ritenuti violenti o sessualmente troppo espliciti verranno venduti solo a chi dimosterà di avere almeno 17 anni.
Al momento negli States non ci sono leggi che impediscano ai negozianti di vendere ai minorenni qualsiasi gioco che non sia stato imbollinato come “inadatto ai minori” da apposite commissioni di controllo. Ma la “mossa” dei due colossi della distribuzione è senz’altro destinata a smuovere le acque in una direzione di maggiore controllo su quanto viene venduto e a chi. Anche perché una decisione analoga era stata annunciata nelle scorse settimane dal gigante dei giocattoli Toys’R’Us e il peso delle imprese coinvolte inizia ad essere decisamente importante.
Hanno peraltro già deciso di censurare completamente certi giochi altri importanti distributori, come Sears e Wards, che hanno annunciato il ritiro dai propri scaffali dei videogames classificati come “M-rated”. Tra questi vi sono alcuni dei titoli più famosi nel mondo videoludico, tra cui Mortal Kombat e Duke Nukem.
Va detto che questa serie di decisioni, incoraggiata da una folta schiera di parlamentari che non ha però voluto o saputo varare una legge in materia, arriva sull’onda delle mai sopite polemiche e “prese di coscienza” sul rapporto tra violenza nei videogames e violenza nel “mondo reale”.