Lo United States Patent and Trademark Office ( USPTO ) ha raggiunto un accordo con Mountain View: Google ospiterà l’archivio dei brevetti e dei marchi concessi dall’Ufficio statunitense, nonché delle rispettive domande e degli eventuali atti processuali.
Sono due le strade per semplificare, o comunque rendere più accessibile, il sistema brevettuale: una riguarda la riduzione dei tempi d’attesa per la concessione del brevetto , l’altra riguarda invece la possibilità di rendere la ricerca di antecedenze più semplice : tagliare i tempi fra invenzione e sua commercializzazione senza rischi di contraffazione, nonché far capire cosa è stato già brevettato, evitando doppioni che finiscono poi in tribunale e costano soldi sia al privato che alla società (lunghe cause legali, risorse della ricerca impiegate sul medesimo progetto ecc.), sono due degli obiettivi perseguiti da chi vuole migliorare la situazione attuale.
Per quanto riguarda la prima questione l’USPTO sembra pronto a dare il via ad una procedura accelerata in cambio del pagamento di una quota aggiuntiva, per la seconda, invece, ha ora ammesso di non avere le capacità tecniche adatte a garantire efficacemente tutte le informazioni necessarie e la loro pronta rintracciabilità e così ha fatto appello a Google , che gestisce già un servizio, Google Patent , in parallelo a quello dell’USPTO.
L’accordo tra l’Ufficio brevettuale e Google dovrebbe permettere di fornire agli utenti interessanti un servizio più efficiente e facile da utilizzare . L’ottica, spiega l’USPTO, è quella della politica di trasparenza adottata dal Presidente Obama con l’iniziativa Open Government .
Finora, i costi di gestione (e in particolare quelli relativi ai 10 terabyte necessari a contenere tutte quelle informazioni) rendevano necessario mettere a disposizione tutte le informazioni in cambio di una quota da versare. Con l’accordo stipulato con i motore di ricerca, invece, sarà offerto un servizio gratuito .
Claudio Tamburrino