Da Mountain View arrivano le conferme sulle ipotesi di nuove indagini per questioni antitrust delle autorità statunitensi nei confronti di Google. Che si prepara di nuovo a difendersi.
La Federal Trade Commission apre ufficialmente l’indagine nei confronti di Google con una lettera formale: spiega che al centro dei dubbi antitrust vi sono le sue “pratiche commerciali, incluso il motore di ricerca e l’advertising”.
Una prima risposta arriva con un post di Amit Singhal, vertice del team di Google che si occupa della gestione dei ranking dei risultati e che spiega che Google fa tutto il possibile per offrire agli utenti i risultati migliori possibile il più velocemente possibile : ribadisce il funzionamento del motore di ricerca, orientato alle esigenze degli utenti e all’immediatezza e sottolinea che le accuse di FTC sono ancora più che altro vaghe .
Anche per questo, se una parte di operatori del settore tra cui Microsoft, Expedia, Kayak.com e Sabre Holding rappresentati da Fairsearch.org, hanno chiesto all’antitrust di intervenire sulla faccenda, un’altra associazione di categoria, Consumer Electronics Association ( CEA ), ha chiesto a FTC di lasciare in pace Google : nel settore ICT la tecnologia e l’innovazione, si legge nell’intervento del presidente Gary Shapiro, sono fondamentali e spesso sospingono avanti un’azienda rispetto ad un’altra. E per quanto questo possa rappresentare un problema per gli incumbent anche per le dimensioni che le aziende possono assumere soprattutto con il mercato statunitense a disposizione, questo meccanismo e questa fluidità sono anche alla base delle possibilità di successo future del relativo settore nazionale che però, a differenza di quello delle altre nazioni, si trova costantemente a dover affrontare le indagini delle autorità antitrust.
Google, peraltro, ha già avuto modo di confrontarsi con l’antitrust statunitense fin dal 2007, quando l’investigazione conseguente all’annuncio dell’ acquisto di DoubleClick era stata la prima occasione di confronto. L’altra importante indagine ha poi riguardato ancora l’advertising, stavolta nel settore mobile, e un altro acquisto: AdMob , approvato a maggio 2010 da FTC in seguito al parallelo acquisto di Quattro Wireless da parte di Apple.
Claudio Tamburrino