USA, i colossi del web vogliono Washington

USA, i colossi del web vogliono Washington

Internet Association eserciterà grandi pressioni sul Congresso statunitense. Da Google a Facebook, le società high-tech cercheranno di inserirsi nella regolamentazione della Rete
Internet Association eserciterà grandi pressioni sul Congresso statunitense. Da Google a Facebook, le società high-tech cercheranno di inserirsi nella regolamentazione della Rete

I giganti del web raccolti in un’associazione che aumenterà la pressione dell’industria high-tech sul governo di Washington. Nella nuova Internet Association i vertici delle grandi Internet company statunitensi , da Google a Facebook – un portavoce del sito in blu non ha però confermato la partecipazione – fino al colosso delle aste online eBay e Amazon.

È il grande progetto di lobbying per assicurare una adeguata regolamentazione del vasto ecosistema connesso, un’organizzazione capitanata dall’ex-direttore della U.S. House Energy and Commerce Committee Michael Beckerman. Forze politiche per far capire al governo statunitense che la Rete è ormai uscita dalla Silicon Valley per spostarsi sulla main street .

“La priorità è assicurarci che i rappresentanti eletti a Washington capiscano il profondo impatto di Internet e delle sue aziende sull’occupazione, la crescita economica e la libertà”, ha spiegato Beckerman. Operativa dal prossimo settembre, l’associazione si batterà per la tutela dei principi di apertura e trasparenza nell’universo digitale .

Dalle regole sulla privacy alla riforma del sistema fiscale sulle vendite online, le tematiche affrontate dalla Internet Association saranno spinose. Con particolare attenzione alla circolazione dei contenuti protetti da copyright, aspetto già discusso a Washington con i famigerati disegni di legge SOPA e PIPA .

Gli sforzi per attività di lobbying al Congresso non rappresentano certo una novità per le grandi aziende del web. Google ha speso qualcosa come 5,3 milioni di dollari in appena tre mesi – da gennaio a marzo 2012 – un incremento del 240 per cento rispetto allo stesso trimestre nell’anno precedente .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
26 lug 2012
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