Ci sono pochi dubbi sul fatto che i numeri presentati da YouTube segnalino il suo successo sul mercato. A confermare il trend positivo attraversato dal servizio di videosharing di Google ci pensa ora una ricerca del Pew Internet & American Life Project, secondo la quale oltre 3 miliardi di video sono visualizzati quotidianamente sul Tubo.
Lo studio prende in esame le abitudini degli utenti circa l’utilizzo dei siti di condivisione video come YouTube e Vimeo. I risultati informano che il 71 per cento degli utenti adulti naviga su queste piattaforme . Il ritratto demografico del Pew adotta diversi criteri di analisi: genere, età, razza/etnia, situazione economica, livello di educazione e provenienza geografica.
Il report attuale mostra un aumento di 5 punti percentuali rispetto al 66 per cento dello scorso anno e un incremento del 30 per cento nel numero di netizen che navigano su piattaforme di video sharing in confronto a cinque anni fa: nel sondaggio condotto nel 2001, il 28 per cento del campione intervistato aveva dichiarato di aver visitato un sito di videosharing il giorno precedente all’intervista, mentre nel 2010 la stessa risposta era arrivata dal 23 per cento degli statunitensi intervistati.
Secondo Kathleen Moore, ricercatrice del Pew che ha redatto il report, l’abitudine a visualizzare video online è cresciuta grazie al potenziamento della banda larga e al miglioramento dei network e dei dispositivi mobile , che hanno permesso ai siti di videosharing di diventare spazi sociali nei quali le persone votano, commentano e condividono.
Un incremento si è registrato anche nella quantità di video caricati online: 48 ore di filmati ogni minuto , pari a oltre 69mila ore ogni giorno. E il Pew sottolinea che YouTube e simili non sono frequentati solo da giovani visto che circa un terzo dei netizen statunitensi che naviga su siti di condivisione video supera i 65 anni .
Inoltre, un dato interessante proviene dall’analisi secondo il criterio geografico: solamente 4 punti percentuali separano gli utenti che risiedono in aree rurali da quelli che abitano in aree urbane o suburbane, rispettivamente 68, 72 e 71 per cento.
Cristina Sciannamblo