Circa 10mila dispositivi (armi, aerei, pezzi di artiglieria) in dotazione alle forze armate statunitensi lo scorso 11 gennaio si sono ritrovati isolati dalla rete GPS su cui normalmente fanno affidamento per funzionare a dovere. Lo ha rivelato pochi giorni fa una fonte dell’aeronautica militare USA, che ha spiegato l’inconveniente tecnico occorso ai sistemi di controllo a terra della rete satellitare con un aggiornamento software incompatibile con alcuni device.
L’apparato bellico statunitense si avvale di almeno 800mila ricevitori GPS applicati ad apparti di ogni tipo . Il sistema di posizionamento globale è una componente irrinunciabile, ha spiegato un esperto, per ogni membro delle forze armate USA. Anche il drone volante X-47B, attualmente in fase di test, ha subito alcuni problemi legati alla perdita temporanea del GPS fino a quando l’Air Force, dopo oltre due settimane di studio, ha fabbricato una patch temporanea, seguita da una definitiva attualmente in fase di distribuzione.
Le periferiche difettose erano state prodotte dalla Trimble Navigation Limited con base a Sunnyvale, California, la quale ha fatto sapere che durante i test precedenti alla consegna non erano stati registrati problemi. ll software in dotazione utilizzato per il test era però quello originale.
Per alcuni questo problema ha evidenziato come i militari USA contino probabilmente fin troppo sulla rete GPS, il cui destino operativo è stato più volte messo in dubbio e per la quale si dovrà prima o poi trovare un’alternativa, che potrebbe non essere per forza made in USA .
Giorgio Pontico