Washington (USA) – Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha pienamente scagionato Microsoft dalle piccate accuse di Google riguardo ad un’ipotetica violazione della normativa antitrust contenuta nelle impostazioni standard della nuova versione 7.0 del browser Internet Explorer.
Il nuovo browser include infatti un search box simile a quello presente in Firefox . Il box in questione, che Microsoft descrive come utile a facilitare l’accesso alle informazioni online, offre come default un’opzione di ricerca abbinata al motore MSN Search di proprietà della stessa Microsoft. Secondo i portavoce di Google, questa funzione costituirebbe una minaccia alla libera competizione nel mercato dei motori di ricerca.
Dal New York Times si apprende che i giudici federali hanno dato pienamente ragione a Microsoft. Steve Ballmer, CEO dell’azienda fondata da Bill Gates, liquida la faccenda con sarcasmo: “Google vorrebbe che noi proponessimo agli utenti di poter impostare il motore di ricerca predefinito durante l’installazione di IE7”, ha detto durante un evento presso il Churchill Club di Santa Clara, in California, “e naturalmente che il primo motore di ricerca, ben in vista nella finestra d’installazione, fosse il loro”.
Il Dipartimento di Giustizia ha approfittato dell’occasione per estendere gli accordi antitrust precedentemente presi insieme a Microsoft per la cosiddetta “apertura del codice”. Secondo i termini di questo accordo, stipulato nel 2002 tra il governo ed il colosso del software, Microsoft s’impegnerà fino al 2009 nel fornire dettagli tecnici a tutte le aziende che producono programmi compatibili con Windows, in modo da favorire la creazione di strumenti interoperabili e pienamente compatibili.