Una decisione cruciale , attesa al varco dall’intera squadra legale di Google per capire come potrà evolversi quello che si è ormai trasformato in un vero e proprio affaire di portata internazionale. Il colosso di Mountain View rischierà ora una sonora condanna in terra californiana, dopo aver catturato per errore diverse centinaia di gigabyte di dati attraverso il suo servizio di mappatura Street View .
Un autogol forse decisivo, che aveva portato a diverse class action poi raggruppate in un’unica azione legale presentata davanti al giudice distrettuale James Ware. Lo stesso Ware ha ora sottolineato come le richieste di archiviazione di BigG siano improponibili, bocciando di fatto il tentativo di annullare le varie class action . Le Googlecar potrebbero ora aver violato – anche se per errore – le attuali predisposizioni del Wiretap Act statunitense .
In sostanza, il giudice Ware ha stabilito che le varie reti WiFi pubblicamente accessibili – dunque non protette – non possano essere considerate alla stregua dei segnali radio AM/FM, o dello spettro elettromagnetico a disposizione di pubblico e forze dell’ordine . L’esatto contrario di quanto sostenuto dai legali di BigG. I dati trasmessi a mezzo wireless sarebbero dunque tutelati come all’interno della disciplina dedicata ai network telefonici.
Dunque poco importa se le auto di Google abbiano succhiato via i dati per sbaglio, o se la stessa BigG non abbia in alcun modo sfruttato le informazioni ottenute a mezzo WiFi non protetto. L’azienda californiana potrebbe ora venire condannata per violazione della legge nazionale sulle intercettazioni a mezzo elettronico.
Mauro Vecchio