La Federal Trade Commission (FTC) statunitense sta vagliando una proposta per supportare il pericolante settore dell’editoria: tassare i dispositivi elettronici per alimentare gli editori.
In un documento presentato la scorsa settimana e intitolato Potential Policy Recommendation to Support the Reinvention of Journalism viene espressamente suggerita l’introduzione di un tassa del 5 per cento sul prezzo di prodotti di elettronica di consumo. Vale a dire che chi vorrà acquistare un iPod, un lettore DVD o una console PS3 dovrebbe sobbarcarsi il pagamento di una tassa federale che, in congiunzione con quelle relative a ogni stato, potrebbe far lievitare del 10 per cento il costo totale del prodotto.
I fondi recuperati secondo questo sistema verrebbero poi distribuiti dal governo centrale per sovvenzionare potenziali nuove idee per il rilancio della carta stampata , il cui declino è reso sempre più evidente dalla migrazione degli sponsor sulle più redditizie piattaforme online.
La FTC ha sottolineato che si tratta solamente di una proposta inclusa in una lista di opzioni presentate da diversi soggetti. La tassa è stata proposta da Robert McChesney, docente dell’Università dell’Illinois che ne ha sostenuto la necessità in un saggio , The Death and Life of American Journalism: The Media Revolution that Will Begin the World Again
scritto a quattro mani con il collega John Nichols.
Per alcuni osservatori però non sarebbe opportuno cercare a tutti costi di salvare la carta stampata. C’è chi legge nel panorama attuale la semplice evoluzione del mercato: il declino dell’editoria sarebbe “la conseguenza delle scelte dei consumatori, i quali trovano informazioni presso altre fonti”.
Giorgio Pontico