Firmato dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, un nuovo ordine esecutivo che obbligherà tutte le agenzie governative nazionali all’adozione di formati aperti e compatibili per la gestione dei dati all’interno delle future infrastrutture informatiche sul suolo a stelle e strisce. Valido anche per tutti quei sistemi IT esistenti in via di aggiornamento, il documento rilasciato dall’Amministrazione Obama punta al grande rilancio a quattro anni dalla nascita digitale del portale data.gov .
Come sottolineato nel testo diramato dalla Casa Bianca, i dati pubblici delle istituzioni dovranno essere trattati seguendo i principi dell’apertura (openness) e dell’interoperabilità . “Dove è possibile e legalmente permesso, le agenzie governative statunitensi dovranno assicurarsi che i dati vengano rilasciati al pubblico in modo tale da risultare facilmente accessibili e utilizzabili”, recita uno stralcio dell’ordine esecutivo voluto da Barack Obama.
È vero altresì che questa imposizione di default dei dati in formato aperto prevederà determinate eccezioni, quando bisognerà tutelare la riservatezza delle informazioni personali o etichettate come segrete dallo stesso governo di Washington. Dopo l’iniziale ritrosia mostrata dalle varie agenzie statunitensi, Obama aveva aperto la posizione del data.gov evangelist – poi affidata all’ex- architect della NASA Jeanne Holm – per incoraggiare i dipartimenti IT delle istituzioni ad una maggiore organizzazione.
Spinta dal nuovo Chief Information Officer (CIO) Steven VanRoekel, l’adozione degli open data aveva subito una repentina sterzata con l’ordine diramato alle agenzie governative per la creazione di API pubbliche a disposizione di sviluppatori privati . Nella roadmap ora stabilita dal nuovo ordine firmato da Obama, le agenzie avranno tre mesi di tempo per implementare le open data policy .
Mauro Vecchio