Nuovo capitolo nello scontro legale tra gli attivisti statunitensi di Electronic Frontier Foundation (EFF) e la major discografica Universal Music. Da ormai cinque anni, la madre di famiglia Stephanie Lenz lotta in aula contro la rimozione del suo pargoletto danzante dai vasti meandri di YouTube.
In realtà, il bimbo appassionato di Prince – sullo sfondo del breve filmato è percepibile il brano Let’s Go Crazy – era tornato online nella primavera del 2010. Un giudice di San José aveva dato ragione alla donna, sulla base dell’uso legittimo (fair use) previsto dal Copyright Act per la citazione o incorporazione di materiale in un’opera terza .
Ottenuto il ripristino del video, i legali di EFF sono tornati alla carica per ottenere dal giudice il pagamento dei danni oltre che delle spese processuali, sulla base della sezione 512(f) del Digital Millennium Copyright Act (DMCA), la stessa legge con cui i vertici di Universal Music avevano ordinato la rimozione del video per la presenza del brano di Prince.
Il giudice californiano non sembra convinto, in particolare delle prove presentate in aula da EFF per dimostrare la “cattiva fede” di Universal. D’altro canto, nemmeno la major sarebbe riuscita a dimostrare che la rimozione del filmato non sia avvenuta per negligenza o appunto cattive intenzioni .
In realtà , i danni richiesti da EFF non rappresentano certo una cifra astronomica. Si parla di poche migliaia di dollari per la consulenza legale e per il tempo perso da Stephanie Lenz a battagliare con la takedown notice inviata dall’etichetta discografica. Si attende ora la decisione del giudice californiano.
Mauro Vecchio