Roma – Può talvolta sembrare scontato, ma di questi tempi in materia di libertà digitali di scontato c’è ben poco ed è dunque salutata con interesse la decisione di un giudice americano di assolvere eBay per i commenti pubblicati online da un proprio utente.
La celebre casa d’aste online era stata presa di mira da un avvocato ed editore californiano, Richard Grace, che ha denunciato lo scorso febbraio eBay e l’autore di un posting che lo attaccava e, a suo dire, diffamava. EBay si è rifiutata di cancellare il messaggio pubblicato dall’utente Thomas Neeley in assenza di un preciso ordine della magistratura.
Un tribunale di Los Angeles ha ora affermato che le leggi statunitensi “vietano di considerare eBay come editore delle accuse formulate da Neeley e dunque non si può avviare alcun procedimento in merito”.
La decisione, dunque, rafforza naturalmente la posizione di chi tra i propri servizi online comprende anche forum e luoghi dove gli utenti che frequentano i siti web possono scambiare opinioni e informazioni. Secondo Grace, la decisione “disturba” e l’avvocato ha già preannunciato che ricorrerà in appello.