Era stato assoldato da svariate dozzine di utenti Apple, per la maggior parte donne residenti nelle città di Los Angeles e Fullerton, a nord di Orange County. Il tecnico informatico Trevor Harwell è ora finito in manette, arrestato dalla polizia californiana per aver messo in piedi un diabolico meccanismo di spionaggio, a metà strada tra i piacere di un voyeur e il big brother di orwelliana memoria.
Il caso era partito da una donna locale, preoccupata per alcuni messaggi d’avviso visualizzati sul suo Mac. Analizzando la macchina, un tecnico del Genius Bar le aveva consigliato di contattare immediatamente la polizia, in seguito al ritrovamento di una specifica tecnologia software per la sorveglianza in remoto a mezzo webcam . Grazie a Camcapture , il ventenne Harwell era infatti riuscito a prendere il controllo di vari dispositivi.
A contattare il ragazzo erano state alcune donne – si suppone anche uomini – del posto, volendo sfruttare i servizi di riparazione tecnica offerti dalla società Rezitech . Stando alla ricostruzione effettuata dalla polizia di Fullerton, Harwell sarebbe riuscito ad installare il software Camcapture sulle macchine in rosa, per poi scaricare sul suo dispositivo una serie di immagini catturate dalla webcam attivata in remoto .
Immagini piccanti o comunque intime, rubate alle ignare donne alle prese con quotidiane svestizioni o docce rilassanti. Gli specifici avvisi fraudolenti apparsi sui vari Mac delle vittime consigliavano di risolvere con urgenza presunte problematiche con i sensori interni, a contatto con del caldo vapore acqueo. Alcune donne avrebbero piazzato il computer in bagno nel bel mezzo di una doccia bollente .
Una vicenda curiosa quanto inquietante. Come quella che nel febbraio dello scorso anno coinvolse il Lower Merion School District , istituto denunciato dal giovane studente Blake Robbins di aver controllato in remoto le webcam di alcuni PC forniti agli stessi allievi per fini didattici. Un secondo – anche se ormai ex – studente ha ora trascinato in aula l’istituto, dopo che il caso Robbins si era chiuso con un patteggiamento da quasi 200mila dollari .
I vertici scolastici hanno subito sottolineato come si tratti di una mossa astuta per approfittare della situazione e dunque di spillare altri soldi per lo stesso motivo. Secondo i legali di Joshua Levin (questo il nome dell’ex-studente) sarebbero state trafugate migliaia di immagini grazie alla silente collaborazione di una webcam controllata in remoto. Il Lower Merion aveva precedentemente negato di aver mai spiato gli studenti.
Mauro Vecchio