Gli Stati Uniti stanno pensando di equiparare l’apprendimento di un linguaggio di programmazione a quello di una lingua straniera : un modo per incoraggiare lo studio dell’informatica.
A presentare la proposta di legge 1445 è stato il deputato Chris Reykdal, che ha spiegato che spesso si finisce per imparare una lingua solo al liceo, quando sarebbe più utile iniziare già alle elementari, e che lo stesso sforzo dovrebbe essere fatto a sostegno dell’informatica, settore che peraltro rappresenta una risorse fondamentale nell’attuale panorama lavorativo. Secondo le statistiche sull’economia a stelle e strisce, infatti, le opportunità di impiego nel settore dell’informatica sono destinate a crescere di altri 15 punti percentuali tra il 2012 ed il 2022, con una media più alta di tutti gli altri settori.
Per dare gli strumenti adatti ai giovani per farsi valere, dunque, secondo i legislatori statunitensi vale la pena di incentivare l’apprendimento di un linguaggio di programmazione già nel percorso formativo.
Per farlo, la proposta di legge punta ad equiparare la conoscenza di un linguaggio di programmazione alle lingue straniere in sede di domanda di accesso ad un college statale, come per altro già fanno alcune scuole nel Kentucky e nel New Mexico.
Con lo stesso obiettivo il percorso di riforma dell’istruzione italiana denominato “La buona scuola” ha recentemente avviato la sperimentazione “Programma il futuro” per cercare di introdurre il coding nell’offerta formativa.
Claudio Tamburrino