Tra una costa e l’altra degli Stati Uniti sono disseminati netizen appartenenti alle fasce sociali più deboli della nazione: 77 milioni di persone il cui reddito non supera di solito i 22mila dollari l’anno, e che accedono alla Rete grazie ai computer presenti nelle biblioteche . A illustrare questa complessa situazione ci pensa uno studio commissionato dalla Bill and Melinda Gates Foundation .
Nel corso della ricerca sono state effettuate 48.176 interviste, condotte per la maggior parte via Web e completate poi con alcuni questionari somministrati telefonicamente. È emerso che il 40 per cento di coloro che nel 2009 si sono recati in biblioteca per accedere a servizi online lo hanno fatto principalmente per cercare siti con offerte di lavoro , la metà invece ha compilato e messo in rete il proprio curriculum vitae. Le fasce più giovani invece hanno utilizzato Internet come uno strumento educativo, sia per compiere ricerche (42 per cento) che svolgere i compiti scolastici (50 per cento).
Secondo alcuni addetti ai lavori i risultati di questa indagine non fanno altro che confermare l’importanza delle connessioni ad alta velocità anche per le famiglie meno agiate: una necessità assoluta per l’economia che si traduce in una pressione enorme per le biblioteche stesse, che si ritrovano a dover soddisfare, a volte con fatica, una domanda sempre crescente di postazioni Internet.
Giorgio Pontico