Si è conclusa con un lieto fine per Apple la vicenda giudiziaria che l’ha vista per quattro anni nel mirino dei consumatori: con una class action depositata presso la corte distrettuale della California del nord, John Kiel Patterson, Joseph Birdsong e Bruce Waggoner avevano accusato gli iPod prodotti dall’azienda di Cupertino di danneggiare l’udito degli utenti più appassionati.
Troppo pericolosi i 115 decibel sprigionati dagli auricolare bianchi: tuttavia il giudice David Thompson ha rigettato definitivamente ogni pretesa da parte dei gruppo di consumatori ritenendo che, “in quanto strumento preposto all’ascolto di musica, iPod possa ovviamente causare problemi all’apparato uditivo”.
Subito dopo aver ricevuto la notifica dell’atto Apple aveva reso disponibile un aggiornamento software per iPod al fine di consentire agli utenti di configurare all’origine il volume massimo di ascolto: Patterson non aveva però ritenuto sufficiente quanto effettuato da Cupertino e anzi aveva radunato intorno a sé altri compagni di ventura, che come lui sono rimasti delusi dall’ultima decisione del tribunale statunitense.
Nessuno dei componenti della class action è riuscito a dimostrare di aver perso parte delle facoltà auditive per colpa di iPod: ciò sarebbe bastato al panel di giudici per rigettare in toto l’accusa e scagionare definitivamente Apple.
Giorgio Pontico