Gli agenti della Federal Communications Commission sono preposti al controllo delle telecomunicazioni sul territorio statunitense, ma una legge-quadro risalente a più di 70 anni fa consegna loro poteri ben superiori al semplice “controllo” delle comunicazioni. Possono entrare in casa e perquisire tutto quello che considerano di loro pertinenza senza per questo dover chiedere autorizzazione all’autorità giudiziaria.
Il Communications Act che regala questi “super-poteri di controllo” alla FCC risale al 1934, ben prima che esistessero cose come Internet, il WiFi o le comunicazioni in mobilità, ma a quanto pare i principi in essa sanciti sono validi anche nell’epoca della pervasività delle trasmissioni su onde radio in buona parte delle case americane.
In virtù del Communications Act i federali possono entrare in tutti gli edifici e le abitazioni in cui siano presenti dispositivi funzionanti in radiofrequenza, per ispezionare le strumentazioni e verificare che il possessore abbia le dovute autorizzazioni per “trasmettere” attraverso di esse. Originariamente pensata per combattere i segnali radio pirata, a quanto pare la vetusta legge è valida anche per i router wireless , i telefoni cellulari, il telecomando remoto per l’apertura del garage e qualsiasi altra cosa utilizzi le onde radio.
“Qualunque cosa utilizzi energia in RF”, conferma a Wired il portavoce della FCC David Fiske, “noi abbiamo il diritto di ispezionarla per assicurarci che non provochi interferenze”. Fiske esemplifica l’utilità della norma con la possibile esistenza di router WiFi funzionanti su una banda dello spettro elettromagnetico per cui non esiste alcuna licenza, ma gli esperti di diritti civili e digitali non sono altrettanto ottimisti e ben disposti nei suoi confronti.
“È un grave abuso ben oltre qualche caso giudiziario pregresso asserire che l’autorità” abbia il diritto di entrare in una casa privata, dice il legale di Electronic Frontier Foundation Lee Tien, spiegando che “è il nucleo centrale del Quarto Emendamento la protezione contro perquisizioni e sequestri irragionevoli”. Rincara la dose il professore della George Washington University Orin Kerr, esperto costituzionalista che smonta le velleità perquisitorie di FCC ribadendo che “la Corte Suprema ha stabilito che il governo non può penetrare senza mandato nelle case per ispezioni di tipo amministrativo”.
Che si tratti di norme costituzionali o meno i federali della FCC ne hanno fatto e continuano a farne un uso costante in ogni angolo degli States. In Texas, ad esempio, un uomo che si era rifiutato di fare entrare l’agente dell’FCC che voleva controllare il suo impianto CB (attraverso cui veniva ritrasmessa una radio AM) è stato multato per 7mila dollari con una drastica riduzione successiva per sostanziale impossibilità a pagare la multa.
Non mancano poi i casi in cui le ispezioni amministrative della FCC sono state utilizzate ai fini di perseguire veri e propri reati, ma per stare tranquilli anche gli operatori “onesti” di emittenti radio senza autorizzazione si sono adattati ai poteri di controllo dell’organizzazione federale segmentando l’infrastruttura di trasmissione . L’emittente pirata Boulder Free Radio, per esempio, diffonde il suo “segnale web” attraverso un trasmettitore lontano diverse miglia dallo studio vero e proprio: quando gli agenti della FCC lo trovano e lasciano l’avviso che preannuncia la perquisizione sulla soglia, il trasmettitore viene spostato prima che questi ultimi tornino a fare visita nei paraggi.
Alfonso Maruccia