Al posto di passamontagna e armi da fuoco, le nuove organizzazioni del cybercrimine preferiscono sfruttare laptop e connessioni Internet. Nelle dichiarazioni rilasciate dal procuratore newyorchese Loretta Lynch, la grande rapina del 21esimo secolo ha approfittato del gigantesco passaparola digitale per estendersi in ben 26 paesi del mondo e sgraffignare un totale di 45 milioni di dollari , più di 34 milioni di euro.
Accusate di frode telematica e riciclaggio di denaro, sette persone sono state incriminate dalle autorità statunitensi per quella che è stata descritta come una delle rapine cibernetiche più estese della storia. Dagli Emirati Arabi Uniti all’Oman, la cybergang aveva utilizzato false carte di debito – ovvero quelle prepagate e non associate ad un conto bancario – per ritirare a getto continuo dalle postazioni ATM di mezzo mondo .
Coordinando una vasta operazione di polizia internazionale, gli inquirenti a stelle e strisce hanno spiegato al pubblico il funzionamento dello schema truffaldino adottato dall’organizzazione criminosa. I cracker erano partiti dal furto di dati personali e finanziari appartenenti a migliaia di clienti delle principali istituzioni per il rilascio di debit card in 26 paesi.
Una volta rimossi tutti i limiti al prelievo periodico di denaro contante, l’organizzazione aveva caricato una serie di carte magnetiche – ad esempio, chiavi d’albergo e gift card – con i dati trafugati a mezzo malware. I soldi provenienti dalla rapina erano dunque stati riciclati con l’acquisto di macchine e orologi di lusso. Si attende ora la sentenza che potrebbe portare a molti anni di carcere per i sette imputati.
Mauro Vecchio