I regali di Natale sono un rituale e in tempi di crisi la stagione dello shopping natalizio viene vissuta con trepidazione da distributori e dettaglianti. E così, in vista delle feste, il fondo di investimento cristiano radicale Timothy Plan viene in aiuto dei genitori con quella che definisce “guida responsabile agli acquisti natalizi”. Che offre molte indicazioni e altrettanto buonumore ai videogamer e alle loro famiglie.
La guida consiste in una lista commentata dei 30 videogiochi “più offensivi” ( qui il PDF) per la morale cristiana, all’interno della quale sono indicati tutti i titoli da evitare.
Alcuni delle scelte, ammette Kotaku , sono largamente prevedibili: è difficile immaginare un’immagine di Madre Teresa accanto alla confezione di GTA IV, o a quella di Manhunt2. Solo che nella Top30 si ritrovano anche dei titoli insospettabili, o che perlomeno non ci si aspetterebbe di trovare per le ragioni citate.
Un buon esempio è dato da Army of Two (vedi immagine qui sopra). Gli estensori della guida “bannano” il gioco EA per la sua eccessiva violenza, certo, ma gli assegnano anche un “bollino nero” per via degli “incontri omosessuali” che proporrebbe. Nel commento al gioco si spiega, in particolare, che tra i due personaggi principali del gioco correrebbero a più riprese dei “sottintesi in qualche modo omo-erotici”. E una menzione di (dis)onore va anche a Metal Gear Solid 4, sconsigliato perché “alcuni personaggi femminili indossano abiti discinti e si intuiscono dei flirt tra i personaggi del gioco”. Ma anche le sottili ambiguità di Mass Effect non passano inosservata, e nella guida si parla esplicitamente di “lesbian encounters”.
“Non è nostra intenzione – spiegano sul sito della guida i suoi estensori – porre in evidenza un peccato come più grave di altri, né condanniamo chi può essere coinvolto in questi comportamenti, Dio ci ha detto di amare il prossimo, ma ci ha anche avvisato di peccati che possono farci del male”. In un’altra dichiarazione, ripresa da Game Politics , il presidente di Timothy Plan Art Ally spiega: “Diversi – per non dire la maggior parte – dei genitori che comprano ai loro figli dei videogame non hanno idea della quantità di sesso e violenza in essi contenuti. Con uso di droghe, prostituzione, omicidi, ma anche blasfemia e bestemmie, i giochi costituiscono ormai una potente sorgente di influenza negativa sui nostri ragazzi”.
Ai genitori più pii e sensibili, il sito del fondo offre anche un gustoso Salone della Vergogna (Hall of Shame), con la lista delle aziende più impure. Tra quelle ICT più in vista la stessa Electronic Arts, la sua rivale di sempre, Take Two Interactive e un terzo importante produttore: Microsoft.
Giovanni Arata