Un gruppo di personaggi non meglio identificati nel 2006 aveva messo in piedi un sito che ricalcava quasi alla perfezione il portale del Sutherland Institute. Un’associazione dello Utah che nei giorni scorsi si è vista rigettare la richiesta di ottenere l’esproprio del contro-dominio, il cui unico scopo era e resta quello di ridicolizzare i principi su cui si regge l’associazione.
Il problema parrebbe essere stato la scarsa lungimiranza dei dirigenti dell’associazione: al momento di registrare il dominio sutherlandinstitute.org i gestori avevano tralasciato di accaparrarsi anche la versione .com che, una volta avvistata, è stata invece fatta propria dai burloni . Consci, evidentemente, del maggior appeal del domino più diffuso (.com) rispetto a quello una volta riservato alle organizzazioni (.org).
La World Intellectual Property Organization , l’organismo cui i tenutari del sito originale si erano rivolti, ha stabilito che i creatori di sutherlandinstitute.com non violano alcuna legge e anzi sono garantiti dalla libertà di espressione , diritto fondamentale ed inviolabile sancito anche dalla Costituzione degli Stati Uniti. Pertanto, il loro sito-satira rimarrà lì dov’è: a imperitura memoria. O almeno fino a quando pagheranno le bollette dei server. ( G.P. )