È un caso piuttosto inquietante quello che ha investito di recente una high school statunitense. Per la precisione, il Lower Merion School District , situato nel mezzo di un non troppo facoltoso sobborgo di Philadelphia. Uno studente minorenne, Blake Robbins, è stato sanzionato a livello disciplinare per una condotta definita impropria .
E fin qui nulla di strano, normale amministrazione per una presidenza scolastica. Solo che Blake Robbins è stato accusato per via di un comportamento tenuto tra le intime mura della sua stanza . Qui, il sommo stupore dei suoi genitori, quando hanno ottenuto dalla presidenza una fotografia del figlio come prova dell’avvenuta condotta indisciplinata.
Ma come hanno fatto i vertici scolastici ad ottenere quella fotografia? In maniera semplice: attraverso una webcam incorporata nel laptop del ragazzo . Non un laptop personale, acquistato privatamente. Un computer che la stessa scuola aveva fornito a circa 1800 dei suoi studenti, all’interno di un progetto educativo finanziato dal governo federale.
Un’iniziativa che, a detta della Lower Merion , fungesse da incentivo alla collaborazione online, alla ricerca, all’accesso alle risorse educative in ogni momento e in ogni dove. Anche tra le mura della propria stanzetta da studente minorenne. Pare però che i dirigenti avessero omesso un piccolo particolare: che le webcam incorporate nei lapotp potessero essere usate per controllare le attività connesse degli studenti . Per eventualmente punire comportamenti impropri, come quello di Blake Robbins.
Dal colloquio del padre con la presidenza alla causa legale, il passo è stato quasi immediato, scontato. Per la precisione, una class action a cui hanno aderito altri genitori di altri studenti, tutti riforniti dei computer spioni.
Stando ai documenti , la scuola statunitense è stata accusata di aver violato innanzitutto il Quarto Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America, che difende i cittadini da perquisizioni, arresti e confische irragionevoli. Ma non è tutto per la Lower Merion . La class action ha inoltre chiamato in causa una serie di leggi federali a protezione della privacy. Come l’ Electronic Communication Privacy Act , il Computer Fraud Abuse Act e il Pennsylvania Wiretapping and Electronic Surveillance Act . La scuola non avrebbe fatto menzione del controllo in remoto delle webcam e avrebbe catturato un pubblico minorenne in momenti privati.
Mauro Vecchio