In esclusiva sul sito d’informazione statunitense CNET , un documento interno all’agenzia federale antidroga Drug Enforcement Administration (DEA) contro le attuali tecniche di cifratura predisposte da Apple per la protezione delle conversazioni private sul suo servizio di messaggistica istantanea iMessage .
Stando alle analisi effettuate da alcuni agenti della DEA, risulterebbe “impossibile intercettare i messaggi scambiati tra due dispositivi di Apple”. Un problema serio per l’antidroga statunitense, che non riuscirebbe a cavare un ragno dal buco anche in caso di specifiche ordinanze firmate da un giudice .
Un vero e proprio muro contro cui sbattono i tentativi di sorveglianza del governo a stelle e strisce, ostacolato dalla cifratura della Mela nella lotta alle attività criminose organizzate tramite il servizio di chat iMessage. Lanciato nel 2011, il client di Cupertino ha già raggiunto il traguardo dei 300 miliardi di messaggi in tutto il mondo.
Nessun commento ufficiale dalle due parti, con gli agenti della DEA che avevano richiesto un’ordinanza per avviare le intercettazioni a mezzo elettronico secondo il Titolo III del Federal Wiretap Act . Le informazioni fornite dal provider Verizon Wireless si erano però rivelate incomplete, in mancanza dei messaggi scambiati attraverso iMessage .
Non è la prima volta che un’azienda high-tech finisce nel mirino delle autorità nazionali per questioni legate all’intercettazione delle comunicazioni private. Agli inizi dello scorso febbraio, la canadese Blackberry, ex Research In Motion (RIM), aveva messo a disposizione alcuni server a Mumbai permettendo al governo indiano di sorvegliare il suo sistema di messaggistica BBM . Apple, così come Blackberry, può non classificarsi come operatore di telecomunicazioni e ai sensi delle leggi di molti paesi non è tenuta ad offrire le stesse garanzie che le telco devono alla Giustizia. Le autorità francesi hanno provato a costringere Skype a registrarsi come tale. Il servizio VoIP ha per ora rifiutato, pur disposto a collaborare con i governi del Pianeta.
Mauro Vecchio