A scoprirlo era stato un meccanico del Minnesota, nel corso di un’ispezione di controllo dell’auto guidata da una donna locale. Un dispositivo GPS installato manualmente al di sotto dei veicolo, che monitorasse in tempo reale gli spostamenti su quattro ruote della misteriosa M.H .
La donna si era subito rivolta al giudice, accusando l’ormai ex-marito Danny Lee Hormann di aver violato la sua privacy. Secondo la tesi sostenuta da M.H. , l’installazione non autorizzata di un dispositivo per il tracciamento a mezzo GPS costituirebbe una violazione della legge.
Nello stesso statuto del Minnesota c’è però un inghippo, a cui ovviamente si era appellato l’imputato Danny Lee Hormann. Non sarebbe infatti illegale l’implementazione di un dispositivo mobile per il tracciamento di un oggetto detenuto da un soggetto. In altre parole, un legittimo proprietario potrebbe decidere di farlo senza autorizzazione da parte di un giudice .
Un giudice locale ha ora dato ragione all’uomo, sottolineando come il concetto di proprietà stabilito dalla legge sia del tutto ambiguo. L’auto in questione è infatti stata acquistata dal marito della donna, anche se guidata più spesso da M.H . Le accuse nei confronti di Hormann sono così cadute nel vuoto.
Mauro Vecchio