Anna Eshoo, rappresentante della California al Congresso degli Stati Uniti, è l’autrice di una proposta di legge per far chiarezza sull’effettiva velocità di connessione offerta dagli ISP agli utenti. Che troppo spesso è troppo distante da quella promessa.
In Italia la questione è stata affrontata con un meccanismo di auto-monitoraggio della linea con valore di certificato, misurainternet.it . Negli Stati Uniti la deputata Eshoo ha ora proposto di obbligare gli operatori a passare ai possibili clienti tutte le necessarie informazioni sulla propria rete 4G, per rendere la scelta il più coscienziosa possibile: velocità minima garantita, stabilità e copertura.
“La mia proposta di legge – ha spiegato la relatrice – è molto semplice: prevede di stabilire linee guida per la comprensione da parte degli utenti della reale velocità 4G offerta e che agli utenti vengano sottoposte tutte le informazioni necessarie a scegliere tra servizi concorrenti”.
Gli ISP sono intervenuti contro la proposta di legge, in particolare sottolineando che le connessioni wireless sono intrinsecamente complicati e legate ad un ambiente dinamico per cui la loro velocità dipende fortemente da una grande varietà di fattori”.
Anche se tutto questo è vero, in ogni caso la confusione generata dall’attuale situazione è evidente : Sprint riferisce di offrire con la sua connessione 4G (anche se per i canoni ITU dovrebbe essere di 100 Mbps minimo) una velocità di download compresa tra i 3 e i 6 Mbps; Verizon parla di connessione LTE tra i 6 e i 12 Mbps; T-Mobile di HSPA+ con velocità di download compresa tra 3 e 7 Mbps.
Claudio Tamburrino