I consumatori devono avere equi diritti e possibilità nell’accaparrarsi i biglietti per accedere agli eventi, non devono essere costretti a rassegnarsi nel perdere la sfida con i bot, per poi rivolgersi al mercato non ufficiale per acquistare i titoli di accesso a concerti e spettacoli a prezzi gonfiati: gli USA hanno formalizzato una legge che vieta l’impiego dei cosiddetti ticket bot.
Il bagarinaggio supportato dalle tecnologie che attingono ai sistemi di acquisto online per i biglietti di eventi e concerti, un fenomeno che anche in Italia è sotto indagine da parte delle autorità competenti, costuisce una piaga per i consumatori statunitensi. Un’ indagine condotta di recente dagli uffici del Procuratore Generale dello stato di New York, ha fatto emergere che il sovrapprezzo medio dei titoli di accesso rastrellati dai ticket bot e destinati alla rivendita sul mercato secondario si avvicina al 50 per cento, per raggiungere talvolta un prezzo finale decuplicato.
Così come nello stato di New York è stata approvata una legge che prevede anche il carcere per chi abusi dei sistemi di vendita online di biglietti, anche a livello federale si intende contrastare il fenomeno con un esplicito divieto a tutela dei consumatori. Il Better Online Ticket Sales (BOTS) Act , il cui testo è stato approvato dal Senato e dal Congresso, impedisce a norma di legge di “violare misure di sicurezza, sistemi per il controllo degli accessi o altre soluzioni o misure di controllo su un sito Internet o su un servizio online adottato da chi mette a disposizione i biglietti” con l’obiettivo di superare i limiti di acquisto fissati o di violare le regole di acquisto che tutelano per i consumatori la possibilità di accaparrarsi l’agognato lasciapassare per l’evento.
Al contempo, il BOTS Act vieta la rivendita dei biglietti ottenuti in violazione delle regole imposte per l’acquisto online, così da agire anche sulle motivazioni che muovono chi sguinzagli i ticket bot a fini di lucro.
La National Association of Ticket Brokers, che raccoglie rivenditori di biglietti statunitensi che operano sul mercato secondario, ha ben accolto l’approvazione della legge: “le persone non dovrebbero dover competere con i software per effettuare un acquisto”, ha dichiarato il dirigente dell’associazione, che agisce nell’ambito della rivendita senza ricorrere a sistemi automatizzati capaci di “danneggiare i consumatori e di vanificare l’esistenza di un mercato secondario aperto per i biglietti degli eventi”.
Il testo della legge, inoltre, prevede delle tutele per chi operi sui sistemi di vendita online a scopo di studio o di indagine : costituisce esplicita eccezione lo sviluppo e l’impiego di “software o sistemi che abbiano lo scopo di portare avanti ricerche necessarie ad identificare e analizzare bug e vulnerabilità” qualora queste attività siano condotte per motivi di sicurezza, a contrasto degli abusi.
Gaia Bottà