Come già ampiamente previsto dai diretti interessati, le autorità USA non hanno intenzione di mollare facilmente la presa sullo storico accordo tra Microsoft e Yahoo. Il Dipartimento di Giustizia rilancia e invia alle due aziende una seconda richiesta di informazioni per meglio valutare la legittimità dell’accordo in materia di norme antitrust .
“Microsoft e Yahoo hanno ricevuto una richiesta aggiuntiva riguardo l’accordo”, conferma Jack Evans per Microsoft. “Avevamo anticipato che questo accordo sarebbe stato analizzato molto da vicino – continua Evans – e continuiamo a essere fiduciosi sul fatto che verrà approvato non più tardi dell’inizio del 2010”.
Il DOJ statunitense vuole prendersi il tempo necessario a capirne di più su quell’intesa della durata di 10 anni, delle sue conseguenze sul mercato e la concorrenza. Le due aziende fanno mostra di una calma glaciale e scommettono con sicurezza sul fatto che alla fine il parere sarà positivo , d’altronde gli uffici governativi non hanno al momento ricevuto particolari lamentele da parte di fornitori di contenuti e pubblicitari come avvenuto in precedenza in occasione dei colloqui tra Google e Yahoo !
Allora i pubblicitari erano insorti mugugnando per quella che ritenevano fosse un’eccessiva concentrazione nelle mani di un solo soggetto, mentre nel caso dell’accordo tra Microsoft e Yahoo il mercato avrebbe tutto da guadagnarci e Google, che attualmente detiene il 70% della ricerca online negli States, dovrebbe confrontarsi con un nuovo soggetto con in mano il 30% circa di market share . Lo stesso discorso si applicherebbe sostanzialmente invariato alle autorità antitrust europee, dove Google ha una quota di mercato ancora maggiore e non si prevedono particolari sorprese nell’iter di approvazione dell’accordo.
In attesa di conoscere il parere dei regolatori, intanto, sia Microsoft che Yahoo! sono al lavoro su piani di transizione separati in modo da rendere questa fase meno problematica possibile. Secondo alcune fonti uno di questi piani prevederebbe l’acquisizione da parte di Microsoft di migliaia di ingegneri del search attualmente in forze a Yahoo.
Il management è al lavoro per organizzare i nuovi assetti aziendali, ma il CEO di Yahoo! si prende una pausa per farsi intervistare dal network statunitense CNBC confessando il suo attaccamento all’azienda e sparando qualche bordata al suo predecessore . “Non ho venduto nessuna delle mie azioni” conferma Carol Bartz nell’intervista televisiva, conservando poi una inequivocabile (ancorché indiretta) definizione di “stupido” per Jerry Yang colpevole, a suo dire, di aver fatto naufragare la prima, ghiottissima offerta di acquisto di Microsoft dal valore di 34 dollari per azione. Noblesse oblige .
Alfonso Maruccia