Alla base aeronautica di Creech, Nevada, avevano già spiegato che i virus che avevano colpito i droni Predator e Reaper non sembravano aver comportato perdite di dati o malfunzionamenti: il livello di allarme è rimasto ai livelli minimi e gli ufficiali parlano di “un fastidio più che una vera minaccia operativa”.
I droni aerei, impiegati dall’aviazione militare statunitense, sono stati colpiti con virus keylogger, ma continuano le loro operazioni militari in Afganistan, Pakistan e Yemen.
A dimostrazione del peso attribuito al problema, la gestione a livello di gerarchie: all’interno dell’esercito degli Stati Uniti manca una singola rete (con vertice unico) per la sicurezza informatica dell’aeronautica degli Stati Uniti, e ad occuparsi dei problemi informatici vi sono varie entità tra cui la 24esima Air Force, lo US Cyber Command ed ogni base e ogni unità hanno una propria squadra di esperti, tuttavia il problema dei droni di Creech non è uscito dalla base , rimanendo una questione affrontata a livelli più bassi. (C.T.)