USA, minori in balia delle app

USA, minori in balia delle app

Un quarto delle app presenti su Android Market o App Store non richiede alcuna autorizzazione per funzionare. Numerose quelle che adottano un linguaggio poco consono ai minori. La FTC avvisa i giganti mobile
Un quarto delle app presenti su Android Market o App Store non richiede alcuna autorizzazione per funzionare. Numerose quelle che adottano un linguaggio poco consono ai minori. La FTC avvisa i giganti mobile

Si intitola applicazioni mobile per i bambini ed è un nuovo report stilato dalla statunitense Federal Trade Commission (FTC). Più che uno studio, un’agguerrita invettiva nei confronti di giganti dell’IT come Apple e Google, responsabili dell’estesa proliferazione di applicazioni mobile per utenti di minore età.

Nello specifico , la Commissione a stelle e strisce è preoccupata per la mancanza di regole “chiare e trasparenti” in materia di privacy e raccolta/sfruttamento dei dati personali . Tra i meandri dell’Android Market, il 24 per cento di un campione selezionato (in maniera del tutto casuale) di 200 app non richiede alcuna autorizzazione per funzionare.

Lo studio è dunque partito dalla ricerca del termine kid – traducibile in italiano come bambino – si App Store e Android Market. Circa 200 applicazioni erano state selezionate in maniera casuale, nelle categorie educazione, giochi, puzzle o quiz . I risultati non sembrano essere affatto piaciuti allo staff di FTC.

Gli ecosistemi mobile di Apple e Google avrebbero così mostrato deficienze cruciali , con policy oscure sulla raccolta e trattamento dei dati personali. Inoltre, un ulteriore 24 per cento del campione di app conterrebbe un linguaggio adatto solo ad un pubblico adulto. Pur essendo segnalato come valido per i minori .

Era stata la stessa FTC ad annunciare significative modifiche alle attuali predisposizioni del Children’s Online Privacy Protection Act (COPPA), per offrire ai genitori statunitensi un maggior controllo sulle informazioni relative ai propri figli, in particolare quelle rastrellate online da piattaforme e siti web.

E proprio per violazione del COPPA erano stati condannati alcuni sviluppatori che lavoravano per iOS, presenti con applicazioni a sfondo videoludico. Il game publisher Playdom aveva pagato circa 3 milioni di dollari per aver accolto e diffuso dati riguardanti i minori senza il consenso dei genitori . La Mela e la Grande G sono ora avvisate.

Mauro Vecchio

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
20 feb 2012
Link copiato negli appunti