La rappresentante Jackie Speier vuole mettere al guinzaglio i cosiddetti “burner phone”, cellulari con SIM e traffico prepagati il cui acquisto, negli USA, non richiede l’identificazione dell’utente, a differenza di quanto avviene in altre parti del mondo, Italia compresa. I telefonini usa e getta sono un rischio, dice Speier, e sono uno degli strumenti prediletti dai terroristi per comunicare tra di loro.
I burner phone sono una “scappatoia” presente nel framework legale statunitense, dice la politica democratica della California, e l’ostacolo più significativo alla capacità delle autorità di tenere traccia e prevenire atti di terrorismo, traffico di droga, schiavitù moderna e via elencando.
Nel paese in cui l’acquisto delle armi da fuoco pesanti non richiede alcuna identificazione, suggerisce Speier, il vero pericolo alla sicurezza dei cittadini sono i telefonini usa e getta: la legge Closing the Pre-Paid Mobile Device Security Gap Act prevede quindi il riconoscimento preventivo degli acquirenti.
La legge introdotta da Speier non è certo la prima iniziativa di regolamentazione dei burner phone, un tipo di prodotto che ha anche parecchi utilizzi legittimi in ambito giornalistico o per la semplice difesa della privacy. Il Gap Act violerebbe la riservatezza e la costituzione, dicono gli attivisti .
Diversamente dal recente passato, però, il nuovo tentativo di regolamentazione potrebbe andare in porto, visti i tempi: stando agli ultimi dettagli sugli attentati di Parigi dello scorso novembre, i tre team che hanno scatenato il terrore nella capitale francese hanno fatto appunto uso dei cellulari usa e getta per comunicare tra di loro. Cifratura, email? Troppi controlli.
Alfonso Maruccia