Al centro del dibattito sono finite le attuali predisposizioni del Presidential Records Act , alla luce delle nuove possibilità di comunicazione offerte al governo statunitense da canali social come Twitter e Facebook. Questioni di trasparenza ai tempi del digitale, sollevate al Congresso da Darrell Issa, chairman della House Oversight and Government Reform Committee .
Issa ha dunque sottolineato come la suddetta legge statunitense – ormai risalente alla metà degli anni 70 – debba essere sottoposta ad urgenti e significative modifiche, relative ai meccanismi di gestione di tutte le comunicazioni ufficiali . Allo stato attuale, i sistemi centralizzati della Casa Bianca procedono all’archiviazione automatica di SMS e posta elettronica inviata da dispositivi come ad esempio gli smartphone BlackBerry.
Diversa la situazione per i vari device appartenenti ai network di AT&T e Verizon – Issa ha citato come esempio il tablet di Apple, iPad – le cui comunicazioni non verrebbero archiviate dagli alti vertici dell’Amministrazione guidata dal Presidente Barack Obama. Che si tratti di messaggi di testo o messaggi di posta elettronica inviati dagli account personali dei vari ufficiali di governo.
Quest’ultimi sarebbero dunque liberi di affrontare questioni governative in comunicazioni poi non archiviate ufficialmente . Uno smacco – sempre secondo il chairman repubblicano – all’intera campagna di Obama per la trasparenza e l’accessibilità attraverso i vari strumenti della Rete. Issa vorrebbe trovare una soluzione anche per cinguettii e post su Facebook, anche se si potrebbe trattare di una soluzione complessa per sua stessa ammissione.
Mauro Vecchio