Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha promosso una nuova politica dedicata all’immigrazione e alla formazione destinata ad incentivare l’occupazione nell’ambito dell’information technology.
L’ idea è quella di consolidare il mercato del lavoro IT – ricco in termini di stipendi e di opportunità – incoraggiando le aziende a formare con anche i lavoratori non specializzati.
Per farlo l’amministrazione Obama ha annunciato quello che ha chiamato “TechHire Program”, che sembra accogliere le istanze di parte dei magnati dell’hi-tech a stelle e strisce tra cui Facebook e di Microsoft: da un lato allarga lievemente le maglie delle politiche d’immigrazione degli Stati Uniti, costituendo percorsi ad hoc atti ad “attrarre” verso la cittadinanza persone di valore da tutto il mondo, dall’altro costituisce un fondo che sarà destinato alla formazione di forza lavoro a livello locale specializzata negli ambiti scientifici, tecnologici e ingegneristici. Il terzo pilastro della manovra prevede invece l’avvicinamento tra aziende e amministrazioni locali, in modo tale da stimolare la collaborazione ed aiutare i lavoratori competenti sul territorio ad individuare posti di lavoro potenzialmente interessanti.
L’allargamento della politica di immigrazione passa per l’auspicato incremento dei visti H-1B per garantire la residenza di sei anni ai cittadini stranieri che lavorano nel paese.
Washington ha stanziato inoltre 100 milioni di dollari per finanziare programmi di aggiornamento professionale e corsi di formazione destinati ai lavoratori non specializzati.
Per quanto riguarda la formazione, peraltro, la normativa prevede l’obbligo per le aziende di sponsorizzare programmi dedicati alla programmazione e destinati nello specifico a donne, veterani e minori.
Claudio Tamburrino