Il confronto è durato anni: da un lato il servizio di inserzioni Craigslist, dall’altro un nugolo di aziende che operavano per offrire i contenuti di Craigslist attraverso interfacce più agevoli da consultare. Il caso si è chiuso un accordo, e con la resa del servizio che rastrellava e metteva a disposizione i dati delle inserzioni affinché siti terzi come PadMapper e Lovely le localizzassero sulle mappe, amplificando la portata del business di Craigslist stessa.
Il caso si era aperto nel 2012 con la denuncia da parte di Craigslist: chiamando forzosamente in causa il copyright sui propri annunci e lamentando l’accesso non autorizzato ai propri server in violazione del controverso Computer Fraud and Abuse Act ( CFAA ), il sito delle inserzioni si scagliava contro 3taps chiedendo giustizia. Poco importa che 3taps agisse a tutto vantaggio di Craigslist, raccogliendo i dati relativi alle inserzioni e consentendo a siti terzi di rilanciarli posizionati su mappe, garantendo un volano per il traffico della stessa Craigslist: il sito degli annunci, forse perché in procinto di lanciare un servizio di localizzazione analogo, non tollerava che soggetti terzi potessero lucrare con l’advertising che si accompagnava alla riproposizione dei suoi dati.
Oltre alla denuncia, Craigslist si era altresì adoperata per sbarrare la strada ai questi servizi sul fronte legale e tecnico, da un lato rivendicando l’esclusiva sui contenuti prodotti dagli utenti e ospitati sulla propria piattaforma, dall’altro provando ad estromettere i crawler dei motori di ricerca, alla cui cache si affidava 3taps per la raccolta dei dati.
3taps, dal canto suo, non era rimasta a guardare: aveva controdenunciato Craigslist per abuso di posizione dominante, ritenendo i suoi comportamenti lesivi della concorrenza e nocivi per la libertà di scelta dei consumatori.
La baruffa legale tra le aziende si è protratta fino ad ora , chiusa da un accordo stragiudiziale . 3taps rinuncia ad impiegare i dati raccolti da Craigslist, interromperà le proprie attività e corrisponderà 1 milione di dollari a Craigslist, a patto che il sito delle inserzioni lo trasformi in donazione a favore degli attivisti di EFF, che nel corso del processo si erano schierati proprio a favore di 3taps e delle sue ragioni. Tra i siti chiamati in causa dal portale degli annunci, Padmapper continuerà ad operare facendo a meno dei dati di Craigslist, mentre Lovely, con la propria avviata attività dedicata a chi cerca di case in affitto, sborserà 2,1 milioni di dollari a favore del sito delle inserzioni.
EFF, che ha seguito da vicino il caso e ne raccoglierà i frutti in termini economici, parla di un’occasione persa: poiché il contenzioso non si è concluso con una decisione di alcun tribunale, la giustizia sarà probabilmente chiamata di nuovo a ridimensionare certe interpretazioni della legge che rischiano di ostacolare il riuso innovativo di dati pubblicati online.
Gaia Bottà