Il governo USA ha accettato la richiesta della DigitalGlobe che potrà così vendere liberamente immagini satellitari a risoluzione più alta di quelle finora disponibili sul mercato. Un vantaggio che nello specifico permetterà all’unico fornitore statunitense di immagini satellitari di scendere dagli attuali 50 centimetri ai futuri 40, avvicinati dagli ultimi due satelliti lanciati in orbita capaci di garantire fotografie da 46 e 41 centimetri.
Una mossa che consentirà di riconoscere a occhio nudo e in maniera nitida un autoveicolo, mentre per i dettagli bisognerà attendere il lancio di Worldview 3 , satellite che sarà spedito in orbita il 13 o il 14 agosto prossimo. L’unico in grado di ridurre i centimetri a 25, misura impensabile fino a poco tempo fa in ambito commerciale e disponibile sul mercato a partire da inizio 2015 (devono passare sei mesi dal lancio del satellite affinché si stabilizzi nella sua destinazione finale).
L’autorizzazione del Dipartimento del Commercio apre scenari interessanti per l’azienda che, stando alle stime Reuters, grazie alle immagini a maggior risoluzione potrebbe guadagnare fino a 400 milioni di dollari, mentre le nuove assunzioni dovrebbero aggirarsi attorno a 1.300 dipendenti. L’OK è arrivato a un anno di distanza dalla richiesta iniziale, avallata solo dopo un lungo coordinamento tra le strutture di difesa (Pentagono e Dipartimento di Stato) per certificare che offrire immagini ad alta risoluzione sul libero mercato non inficiasse il vantaggio dell’intelligence statunitense (che dispone di immagini ancora più definite).
Probabile che tra i primissimi clienti di DigitalGlobe ci sia Google, da sempre sensibile al tema, tanto che lo sviluppo delle mappe di Mountain View si deve in buona parte alle immagini acquistate dalla società con sede nel Colorado, che oltre ai colossi hi-tech nella lunga lista dei clienti include le principali compagnie petrolifere e minerarie del mondo.
Alessio Caprodossi