C’è chi ha sottolineato come la stragrande maggioranza di quelle azioni legali intraprese individualmente – cioè senza il supporto di un avvocato – non meriti nemmeno di essere presa in considerazione. Ma quella recentemente avviata da un cittadino statunitense pare aver conquistato le attenzioni della testata online Techdirt . Russell Dan Smith si è scagliato contro due noti protagonisti del web, rei di aver diffuso in maniera selvaggia contenuti osceni, promuovendo a mezzo Internet lo sfruttamento della prostituzione minorile e più in generale veicolando materiale pedopornografico .
Al centro delle accuse , Wikimedia Foundation – l’organizzazione senza scopo di lucro che gestisce l’arcinota enciclopedia libera Wikipedia – e il sito d’inserzioni Craigslist. Smith ha chiesto ad una corte nel South Carolina di bandire qualsivoglia attività delle due piattaforme all’interno dei confini dello stesso stato a stelle e strisce .
Non solo. Stando ai dettagli della causa, Wikimedia Foundation e Craigslist dovrebbero pagare una salatissima multa di 500 milioni di dollari a testa , metà da versare alle autorità federali, metà da consegnare tra le mani dello stesso Smith. Dal momento che il cittadino statunitense si è più volte ritrovato accidentalmente a visionare materiale osceno, illecito.
Sembrerebbe proprio una di quelle azionli legali senza capo né coda summenzionate. Ma Smith ha più volte sottolineato come i contenuti pedopornografici gli siano apparsi all’improvviso nel bel mezzo di una navigazione lecita , saltando da un punto all’altro tra le pagine di Wikipedia.
Secondo il cittadino, le due piattaforme esporrebbero utenti innocenti a materiale indesiderato, di fatto trascinandoli in un crimine compiuto a mezzo web . Wikipedia era già finita nella lista nera per la copertina di un album degli Scorpions, raffigurante un’adolescente nuda.
La stessa sezione per adulti del sito d’inserzioni Craigslist era stata del tutto smantellata in terra statunitense, dopo la battaglia guidata dal Procuratore Generale di New York Andrew Cuomo. Non si capisce se Smith abbia trovato i contenuti osceni prima della chiusura, o se la piattaforma non abbia del tutto adempiuto al proprio dovere.
Mauro Vecchio