C’è una nuova storia che ha arricchito di un altro caso il doloroso rapporto tra il comune uso degli attuali dispositivi mobile e la sempre vigile accoglienza dei centri di pronto soccorso. È la storia di Tiffany Briggs, ragazza statunitense di 25 anni che si trovava normalmente a passeggio per le strade di San Francisco, parlando con la nonna al cellulare. E poi un dolore improvviso, la testa finita contro un camion. Parcheggiato.
Sembra che l’utilizzo di telefoni cellulari e smartphone non costituisca un pericolo soltanto per chi guida, potenzialmente distratto da brevi messaggi di testo e chiamate improvvise. In una realtà sempre più votata al multitasking , inviare un SMS mentre si è a passeggio potrebbe causare dolori fisici da non trascurare, specialmente se non si guardano semafori, cantieri incustoditi o discrete voragini da tombino aperto.
Lo dicono i casi concreti, i bollettini rilasciati dagli stessi centri di pronto soccorso. Ma lo dicono anche gli accademici, a partire da una recente ricerca condotta dalla Ohio State University . Più di mille persone sarebbero finite tra le corsie d’emergenza nel 2008 dopo essere cadute per strada o aver sbattuto la testa contro una cabina telefonica. Il tutto per colpa di una chiamata o di una particolare applicazione mobile .
I dati emersi costituirebbero la punta di un iceberg, almeno stando a Jack Nasar, docente presso la Ohio State University . Numeri che sarebbero raddoppiati rispetto al 2007 , a loro volta doppi se riferiti all’anno ancora precedente. Una crescita che potrebbe – sempre stando al professor Nasar – risultare molto più consistente se vi fossero inclusi tutti i casi di incidenti lievi, che non necessitino cure mediche immediate.
La ricerca, che si è avvalsa dei record ospedalieri forniti dalla Consumer Product Safety Commission statunitense, ha scoperto che a provare tali dolorose esperienze sono soprattutto i giovani. Circa la metà dei casi studiati, infatti, è relativa a persone al di sotto dei 30 anni , di cui un quarto tra 16 e 20 anni. Non immuni gli adulti, con un quarto dei casi studiati tra 41 e 60 anni.
Il problema, per un altro studio condotto dalla Western Washington University , risiederebbe in una sorta di cecità da disattenzione da parte degli utenti mobile in cammino per le strade. Per spiegarlo, i ricercatori hanno piazzato un clown su una ruota sulla piazza principale del campus. Solo il 25 per cento di coloro che sono passati con un cellulare in mano ha potuto confermare di aver osservato il simpatico e soprattutto vistoso personaggio.
Mauro Vecchio