Non ci saranno pagamenti per danni subiti o costose parcelle legali. Solo l’impegno da parte dell’ Arizona State University a fare in modo che i propri studenti ciechi riescano ad utilizzare pienamente i Kindle DX all’interno dei loro programmi di studio . Si è così risolta una controversia legale nata lo scorso giugno, sulla congiunta e adirata iniziativa della National Federation of the Blind (NFB) e dell’ American Council of the Blind (ACB).
L’ Arizona State University è attualmente uno degli atenei statunitensi che sta sperimentando l’utilizzo dei dispositivi Kindle DX nello studio di libri di testo, quotidiani e altri contenuti didattici. Sperimentazioni che non hanno già trovato il favore di alcune università come la Syracuse , fortemente critiche per quanto concerne l’attuale accessibilità all’ereader da parte di utenti non vedenti.
A queste critiche si sono quindi aggiunte quelle di NFB e ACB, a partire dalle infastidite segnalazioni di uno studente cieco dell’ASU. Da qui, la causa per discriminazione contro l’ateneo dell’Arizona, rea di aver adottato un dispositivo non accessibile come il Kindle DX. In particolare, il dispositivo sarebbe sì dotato di una funzione text-to-speech per l’ascolto dei testi, ma non di menu di selezione blind friendly .
ASU è stata così accusata di violazione della legge federale degli Stati Uniti, prima di arrivare alla poco traumatica conclusione del contenzioso . Pare che i responsabili dell’ateneo statunitense si siano impegnati per ampliare i programmi a tutti gli studenti, annunciando la fine della fase pilota nella prossima primavera. Pare inoltre che entro due anni ASU introdurrà gli ereader in ogni classe. Ovviamente accessibili anche per studenti ciechi.
Mauro Vecchio