Anche nel pieno della crisi sanitaria che si sta vivendo oltreoceano il dibattito in merito al ban di Huawei non si è del tutto interrotto. Sappiamo che l’introduzione definitiva della misura è stata posticipata al mese prossimo in conseguenza all’insorgere di nuove priorità.
Huawei e 5G: Pompeo chiama in causa la Cina
A intervenire sull’argomento è oggi Mike Pompeo, Segretario di Stato. Riportiamo di seguito in forma tradotta le sue parole affidate alla redazione di Fox Business Network. Fanno riferimento alla Cina e alla presunta scarsa trasparenza con la quale il paese ha gestito la situazione nell’ultimo periodo. È ad ogni modo bene precisare che Huawei, pur avendo sede nel paese asiatico (ed essendo il fondatore Ren Zhengfei ex ufficiale dell’Esercito Popolare di Liberazione) non è ufficialmente soggetta ad alcun tipo di controllo da parte del governo di Pechino.
Sono molto fiducioso che questo momento, con il Partito Comunista Cinese che ha mancato di trasparenza e apertura non gestendo i dati in modo appropriato, porterà molte nazioni a rivalutare ciò che stavano facendo in merito alla loro architettura per le telecomunicazioni. Quando Huawei verrà a bussare per vendere loro equipaggiamenti e hardware disporranno di una prospettiva differente dalla quale guardare per prendere la decisione.
L’appello è rivolto dunque agli altri paesi, in linea con un mantra che l’amministrazione USA ripete ormai da lungo tempo. La prima richiesta di questo tipo di cui abbiamo testimonianza risale al novembre 2018.