Si tratta della legge denominata record keeping requirements , obblighi di mantenimento dei dati. Si riferisce all’obbligo per chi produce, detiene o vende sia tra stati americani che al di fuori degli USA qualsiasi tipo di supporto con immagini o filmati dal contenuto sessualmente esplicito, di tener traccia dei dati di chi compare in tali supporti, con lo scopo di accertare che l’età dei soggetti sia idonea . E questo vale anche per i video eventualmente acquistati via Internet dall’estero o da stati federali esterni a quello ove i video sono stati prodotti.
Questa regola, all’apparenza di nessuna particolarità, come segnala Law.com è stata sinora ritenuta facially incostitutional (palesemente anticostituzionale) dai giudici del sesto circuito , cioè il circuito legislativo della Corte d’Appello che si occupa, tra l’altro, di queste circostanze.
Con mossa dialetticamente abilissima, alcuni legislatori hanno risollevato l’attenzione sull’ assoluta utilità di questa norma, dicendo: “Il semplice testo, lo scopo, la storia legislativa di questa norma evidenziano che il Congresso (nel redigerla, ndr) si preoccupava principalmente della pornografia infantile e considerava l’obbligo del mantenimento dei dati essenziale per contrastarla, a prescindere da qualsiasi altra ragione abbia spinto il legislatore a crearla”.
Una dimostrazione di come un’abile mossa, supportata da altrettanto forbita dialettica, possa sollevare attenzione su questioni estremamente controverse e per loro natura delicatissime , quali le norme a contrasto della pornografia infantile, salite agli onori della cronaca un numero sterminato di volte.
Marco Valerio Principato