Una Corte Marziale statunitense inizierà il processo alla metà del prossimo dicembre, avviando gli ingranaggi dell’ Articolo 32 per giudicare l’ormai ex-soldato Bradley Manning. Da molti conosciuto come la talpa di Wikileaks, Manning uscirà dal limbo legale in cui era finito in seguito alle pubblicazioni online del sito delle soffiate.
L’ex-soldato statunitense era stato accusato di aver consegnato a Wikileaks svariati gigabyte di informazioni riservate, divulgando segreti di stato e di conseguenza aiutando i nemici degli Stati Uniti. Gli alti ufficiali militari sembrerebbero tuttavia aver accantonato l’ipotesi della pena capitale per Manning .
Il processo dovrebbe durare cinque giorni a Fort Meade, nello stato del Maryland. I legali di Manning proveranno a contrastare le richieste dei vertici militari, che potrebbero portare ad una condanna pari a 52 anni di prigione .
“Lotteremo per annullare i capi d’accusa contro Manning – ha spiegato l’avvocato Jeff Paterson – Se davvero è stato una delle fonti di Wikileaks, allora Bradley è un eroe. E rappresenta il più importante informatore in interi decenni di storia”.
Mauro Vecchio