Tracciamento delle attività digitali, blocco dei social network e delle grandi piattaforme del microblogging, divieto d’accesso ai servizi di telecomunicazione. Sono solo alcune delle forme di controllo e censura adottate dai governi autoritari per stroncare il dissenso e la libera circolazione delle opinioni in Rete . Il Presidente statunitense Barack Obama ha ora firmato un ordine esecutivo per imporre sanzioni più drastiche a tutti quei paesi che sfruttano la tecnologia come arma per calpestare i diritti umani . Intervenuto all’ Holocaust Memorial Museum di Washington , Obama stringe la morsa sugli strumenti del tecnocontrollo in paesi come l’Iran e la Siria.
Il nuovo piano statunitense per la sicurezza nazionale dovrà dunque passare anche per un pugno di policy contro la fornitura di strumenti high-tech per la repressione del libero pensiero e di altri diritti fondamentali dei netizen. L’ordine esecutivo siglato da Obama adotterà delle regole per impedire che aziende e soggetti privati possano supportare i nemici di Internet .
Ovviamente da ricordare le rivelazioni pubblicate dal gruppo di hacker svedesi Telecomix : la società statunitense di networking Blue Coat avrebbe offerto alle autorità siriane alcuni dispositivi per le attività di filtraggio e monitoraggio di servizi e applicazioni web . In barba al blocco delle esportazioni voluto da Washington contro il regime di Bashar Al-Assad.
Ma Blue Coat non è il primo gigante del networking a finire nel mirino anti-censura. Già Cisco Systems era stata accusata di aver fornito al governo cinese un meccanismo di sorveglianza noto come Golden Shield (scudo dorato), sfruttato fra l’altro da Pechino per individuare vari esponenti del movimento spirituale Falun Gong .
Nello specifico , le nuove misure colpiranno chiunque venda, affitti o comunque fornisca a Teheran e Damasco servizi e tecnologia per il monitoraggio o localizzazione di individui . Le sanzioni prevedono il blocco dei beni di individui e società coinvolti, oltre al blocco dei visti per gli Stati Uniti.
Mauro Vecchio