Le voci di corridoio circolate nel fine settimana si sono rivelate più che fondate: la lotta degli Stati Uniti alla piaga degli attacchi ransomware, in più occasioni equiparati a quelli di matrice terrorista, chiama in causa direttamente coloro che si occupano del trading di criptovalute. La conferma è giunta oggi con l’azione annunciata dal Dipartimento del Tesoro nei confronti dell’exchange SUEX.io.
L’exchange SUEX.io nella lista nera degli Stati Uniti
La piattaforma, con sede formalmente nella Repubblica Ceca, ma operante in Russia, è stata inserita in un elenco appositamente stilato dall’autorità USA, insieme a realtà sospettate di aver commesso o favorito gravi crimini riconducibili a terrorismo e narcotraffico, impedendo di fatto qualsiasi business entro i confini del paese. Il motivo? In almeno otto occasioni verificate, avrebbe agevolato la conversione in monete virtuali di quanto ottenuto chiedendo il pagamento di un riscatto alle loro vittime. Ancora, il 40% circa delle transazioni gestite sarebbe in qualche modo collegato a cybercriminali noti. È la prima volta che accade. La finalità dell’azione è quella ben sintetizzata dalle parole del segretario Janet L. Yellen.
I ransomware e gli attacchi informatici stanno mietendo vittime tra i business di ogni dimensione in tutta America, costituendo una minaccia diretta alla nostra economia. Continueremo a colpire i responsabili delle azioni malevole. Mentre i cybercriminali impiegano tecnologie e metodi sempre più sofisticati, siamo impegnati a contrapporre una vasta gamma di contromisure, incluse sanzioni e strumenti normativi, per interrompere, scoraggiare e prevenire gli attacchi ransomware.
La divisione Office of Foreign Asset Control del Dipartimento del Tesoro ha inoltre sanzionato alcuni individui ritenuti responsabili di aver gestito le transazioni incriminate fin dal 2018. Sotto monitoraggio anche decine di indirizzi collegati a criptovalute come Bitcoin ed Ethereum.