Il procuratore distrettuale della Contea di New York si è recentemente occupato di un caso di rapina a mano armata piuttosto insolito , dove il “bottino” è costituito da un wallet virtuale contenente criptomoneta per un valore totale di quasi 2 milioni di dollari . Il colpevole avrebbe messo in piedi un piano elaborato perché sapeva di andare a colpo sicuro.
Louis Meza, uomo trentacinquenne che dovrà rispondere delle suddette accuse formulate dalla procura, ha infatti organizzato un incontro con un conoscente in possesso di un certo numero di Ether – una delle criptomonete preferite dai cyber-criminali accanto all’immancabile Bitcoin .
Meza, invece, è un criminale vecchio stampo : alla fine dell’incontro ha chiamato un servizio di corsa automobilistica per il conoscente, che si è fidato ed è entrato in auto. Nascosto nell’auto c’era però un altro complice, che ha puntato la pistola in testa alla vittima obbligandolo a consegnare portafogli, chiavi e cellulare.
In seguito, le telecamere di videosorveglianza hanno registrato Meza che entrava nell’appartamento del conoscente e ne usciva fuori con un pacchetto – il presunto dispositivo su cui erano stati trasferiti gli 1,8 milioni di dollari di Ether in possesso del conoscente. Alla fine Meza ha trasferito Ether sul proprio wallet personale esattamente per un valore di 1,8 milioni di dollari.
La rapina di criptomonete a mano armata può al momento essere considerato un crimine ancora poco diffuso ma, come avverte il procuratore della Contea di New York, con il valore delle monete virtuali che schizza alle stelle (Bitcoin o Ethereum che siano) potrebbe diventare molto più comune nel prossimo futuro.
Alfonso Maruccia