Washington (USA) – Oltre 10mila ignoti utenti residenti negli USA sono stati colpiti dalla dura politica repressiva intrapresa dal 2003 da RIAA , ovvero da denunce corredate da richiesta danni. Secondo stime ufficiali, a ciascuna di queste azioni legali corrisponde una richiesta d’ indennizzo pari a 2000-3000 dollari, una somma che in qualche modo compenserebbe almeno parzialmente le major per le perdite che queste adducono alla diffusione del file sharing.
La quota ha raggiunto i “cinque zero” dopo il recente annuncio di 725 ulteriori denunce contro altrettanti utenti delle reti P2P Grokster, Kazaa ed eDonkey.
Le denunce vengono inoltrate agli ISP dei presunti criminali , accusati di aver trafficato materiale protetto da copyright. Sta ai singoli provider decidere di collaborare o meno, anche se alcuni precedenti gettano dubbi sulla validità delle subpoenae richieste da RIAA.
“Il futuro della musica online è radioso”, dice il presidente della RIAA Cary Sherman, “e la nostra azione serve per scoraggiare ogni tipo di illegalità. Amanti della musica: tornate a fare acquisti originali. Servizi di download legali sono già attivi e potranno partire alla grande solo quando gli utenti capiranno dove sta il giusto e dove lo sbagliato”. Per questo RIAA ha annunciato di voler inasprire ulteriormente la lotta all’illegalità telematica, affiancandola comunque ad una massiccia campagna di informazione . Un po’ come sta accadendo anche in Italia.
T.L.