Freehold (USA) – La rivoluzione biometrica , a tinte fantascientifiche, potrebbe partire da una piccola scuola elementare nello stato del New Jersey. Il primo dispositivo pubblico per l’ identificazione automatica dell’iride è stato installato nella Park Avenue Elementary School di Freehold, nella zona suburbana di New York.
Equipaggiato con tecnologie LG ed HP , l’apparecchio è una piccola scatola metallica che monta una telecamera digitale di precisione. Posizionata all’entrata principale dell’istituto, la macchina permette l’accesso al perimetro scolastico solo dopo la scansione oculare dei singoli visitatori: scolari, professori e genitori.
Il governo federale degli Stati Uniti ha stanziato ben 370mila dollari per la sperimentazione del sistema, che prevede la registrazione per tutti gli operatori scolastici e per tutti gli alunni. In questo modo, si apprende da fonti ufficiali, “l’accesso alle strutture scolastiche sarà strettamente sorvegliato e controllato”. Bastano appena due secondi per eseguire ogni singola scansione ed identificare un visitatore.
Ciascuno studente ha quattro profili biometrici associati, riservati appositamente per i genitori, parenti o badanti che necessitassero di accedere alle strutture. Solo i “contatti sicuri” possono entrare dentro l’istituto: è una mossa preventiva per abbassare l’incidenza di rapimenti e sottrazioni di minori da parte di coniugi separati, fenomeno quest’ultimo più volte finito alla ribalta per le molte situazioni familiari “anomale”, governate da precise prescrizioni giuridiche riguardo l’affidamento dei figli.
Il progetto non è stato accolto con troppo entusiasmo dalla comunità locale: solo 300 individui su 1500, tra alunni ed insegnanti, si sono registrati. Per tutti i visitatori che non intendono fornire il proprio profilo biometrico , l’apertura dell’entrata principale sarà a discrezione della segreteria.
L’adesione al sistema di riconoscimento biometrico non è infatti obbligatoria , in base alle garanzie sulla privacy riservate dalla legislazione americana. Le informazioni personali vengono archiviate in un database locale ed il direttore della Park Avenue School sostiene che “non verranno rilasciate assolutamente a terzi”. Tuttavia, le forze dell’ordine potrebbero facilmente ottenere un mandato per requisire, in qualsiasi momento, tutti i dati contenuti nell’archivio.
L’idea di utilizzare le strutture dell’iride per costruire un sistema di identificazione viene da lontano: risale al 1936, ad opera dell’oftalmologo Frank Burch . Ma i primi scanner della retina hanno fatto capolino nell’immaginario collettivo grazie ai film di James Bond, negli anni ottanta. Il primo prototipo funzionante di scanner è stato realizzato solo nel 1987, immediatamente coperto da brevetto. Al giorno d’oggi, gli Stati Uniti sono l’unico stato ad aver abbracciato per una sperimentazione su vasta scala in ambito pubblico l’utilizzazione di questo metodo identificativo, finora impiegato solo in alcune carceri di massima sicurezza.
L’arrivo della biometria oculare in ambito pubblico è quindi una novità attesa: gli scenari proposti da film come Minority Report , dove l’intera popolazione utilizza i propri occhi per attivare qualsiasi tipo di dispositivo elettronico personalizzato, sono sempre meno distanti.
Tommaso Lombardi