USA, scienza e supply chain: via dal giogo orientale

USA, scienza e supply chain: via dal giogo orientale

Gli USA produrranno in proprio i chip del futuro per ovviare alle restrizioni imposte dalla Cina al settore: decine di miliardi sul piatto.
USA, scienza e supply chain: via dal giogo orientale
Gli USA produrranno in proprio i chip del futuro per ovviare alle restrizioni imposte dalla Cina al settore: decine di miliardi sul piatto.

Chiamarla autarchia avrebbe sinistri rimandi, ma nello scatto di investimenti approntato dagli USA c’è comunque la chiara voglia/necessità di tagliare i ponti con l’Oriente ed evitare di restare al giogo della pressione orientale sulle principali produzioni. Gli investimenti approvati dal Senato USA (S.1260) ammontano a ben 52 miliardi di dollari per la produzione di semiconduttori, un aumento del 30% alla National Sciance Foundation ed ulteriori 29 miliardi per le scienze applicate.

USA, semiconduttori fai-da -te

L’obiettivo non è soltanto quello di staccarsi dal giogo cinese, ma anche di fare un importante scatto in avanti in quanto a ricerca e sviluppo su alcune tematiche fondamentali per l’innovazione di domani. Per gli USA è questo il tentativo di dar vita a nuovi distretti tecnologici, anche al di fuori della sola Silicon Valley, e tutto ciò nel solco della riforma che lo stesso Biden ha annunciato fin dal suo primo giorno alla Casa Bianca.

La scommessa è sulla scienza, vista come motore primo dell’innovazione e come strumento essenziale per uno scatto di allontanamento ed autonomia rispetto alla Cina. Solo così gli USA ritengono di poter consolidare le basi della propria posizione nel mondo ed evitare le scivolose trappole che la supply chain produttiva potrebbe tendere in divenire.

Se questi sono gli obiettivi USA, inevitabilmente il giro di vite approntato contro le aziende cinesi andrà a consolidarsi nel tempo, togliendo spazi di manovra al mercato cinese per restituire con la stessa moneta ciò che la Cina ha imposto a livello di supply chain. Per gli USA si tratta di una scelta strategica fondamentale e l’ampio supporto del Senato al Presidente sembra dar forza ad una iniziativa destinata a cambiare non poco gli equilibri di mercato negli anni a venire.

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Pubblicato il
9 giu 2021
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