USA, se la dogana è un gioco simulato

USA, se la dogana è un gioco simulato

Realizzato uno gigantesco touchscreen che addestri i vari agenti federali ad identificare soggetti sospetti ai confini nazionali. Le autorità statunitensi hanno finanziato la simulazione con 10 milioni di dollari
Realizzato uno gigantesco touchscreen che addestri i vari agenti federali ad identificare soggetti sospetti ai confini nazionali. Le autorità statunitensi hanno finanziato la simulazione con 10 milioni di dollari

Un progetto da circa 10 milioni di dollari , finanziato in parte dal Department of Homeland Security’s Custom and Border Protection (CBP) statunitense. Gli ingegneri dei Sandia National Laboratories – laboratori gestiti dal Dipartimento dell’Energia e controllati dal colosso aerospaziale Lockheed Martin – hanno così annunciato la definitiva realizzazione di una sorta di gioco di simulazione per agenti operativi ai confini del paese a stelle e strisce.

Un gigantesco touchscreen , che mostri ai dipendenti della CBP eventuali conseguenze pratiche di determinate decisioni strategiche. La simulazione videoludica risponderà ad una serie di delicati interrogativi pratici, sullo sfruttamento di certe tecnologie o attrezzature per la tutela dell’interesse nazionale. Gli agenti alle frontiere impareranno dunque a far meglio il proprio mestiere, identificando soggetti o veicoli sospetti .

C’è chi ha tuttavia sottolineato come gli intenti di questo Borders High Level Model (HLM) siano inevitabilmente frenati da una simulazione su appena 64 miglia quadre (poco più di 100 chilometri quadrati). Non molte, considerato il fatto che il confine a sud degli Stati Uniti è lungo circa 2mila miglia (più di 3mila chilometri). Gli agenti avranno comunque una serie di scenari possibili in cui prendere decisioni, a caccia di auto sospette e brutti ceffi.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
22 apr 2011
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