USA, smartphone antifurto

USA, smartphone antifurto

Produttori e operatori si impegnano a dotare i dispositivi di sistemi di kill switch attivabili dall'utente: l'obiettivo è prevenire i furti. E forse anticipare delle leggi che potrebbero rivelarsi restrittive
Produttori e operatori si impegnano a dotare i dispositivi di sistemi di kill switch attivabili dall'utente: l'obiettivo è prevenire i furti. E forse anticipare delle leggi che potrebbero rivelarsi restrittive

Funzioneranno solo nelle mani del legittimo proprietario, disattivabili da remoto in caso di furto: l’industria del mobile e gli operatori hanno scelto di collaborare con le autorità degli States, delineando un documento che le impegna a dotare i dispositivi di un sistema di kill switch da innescare in caso di furto.

Le richieste e i moniti si sono moltiplicati negli ultimi mesi dentro e fuori dagli States: dalle raccomandazioni dei procuratori di San Francisco e New York , passando per la proposta di legge dello stato della California, le autorità statunitensi, subissate dalle denunce dei cittadini che hanno subito furti di smartphone, invocano un intervento a monte. Dotando i dispositivi mobile di un sistema che permetta di vincolarne il funzionamento al possessore, i malviventi verrebbero inevitabilmente scoraggiati: se lo smartphone rubato risulta inservibile e invendibile, rapinare è vano.

Produttori e operatori si sono ora mostrati disponibili a collaborare, giocando d’anticipo sulle imposizioni che potrebbero emergere per legge: CTIA, l’associazione che rappresenta l’industria delle comunicazioni wireless, ha adottato un codice di condotta che prevede che i nuovi dispositivi prodotti dopo il luglio 2015 e destinati alla vendita negli States offrano dei sistemi antifurto senza costi aggiuntivi per gli utenti .

Preinstallate o da scaricare come applicazioni, si tratta di soluzioni probabilmente analoghe a quelle già adottate da Apple e Samsung per i loro terminali. Nella dichiarazione di intenti di CTIA si descrivono le caratteristiche delle protezioni antifurto e si dispone in primo luogo che l’utente possa cancellare da remoto tutti i dati dal proprio dispositivo, dai contatti alle foto, passando per le comunicazioni, e possa rendere il terminale inutilizzabile , ad eccezione che per le chiamate di emergenza. Senza PIN o senza la password impostata dall’utente, il dispositivo sottratto o perso non potrà tornare operativo, nemmeno con un reset del produttore. L’utente che torni in possesso del proprio terminale dovrà poi poterlo riattivare agevolmente e ripristinare i dati cancellati per precauzione, che potrebbero essere stoccati su servizi di storage cloud.

CTIA, con l’accordo firmato fra gli altri da Apple, Google, HTC, Huawei, Motorola, Microsoft, Nokia, Samsung e da operatori come AT&T, T-Mobile, Verizon e Sprint, hanno superato le perplessità iniziali: i dubbi riguardo alla pericolosità di un sistema di kill switch non sicuro e alla mercé di smanettoni malintenzionati , le sottaciute resistenze di operatori che già offrono altri sistemi di tutela dai furti, sono evidentemente stati superati. Se i cittadini non possono che accogliere con favore questa proposta che promette di risparmiare pericoli e denari , le autorità statunitensi, pur manifestando il loro apprezzamento, non sono completamente soddisfatte , data la natura opzionale per l’utente dell’attivazione della soluzione antifurto : “questa proposta – avverte l’autore della proposta di legge californiana , il senatore Mark Leno – prevedendo un meccanismo di opt-in per i consumatori manca l’obiettivo, se il suo fine ultimo è quello di combattere il crimine di strada e la violenza dei furti che coinvolgono smartphone e tablet”.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
16 apr 2014
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