Roma – Cabina elettorale o telefonino? In virtù di un decreto presidenziale fresco di pubblicazione , in Italia, i seggi elettorali sono off limits per i telefoni cellulari. Ma negli States qualcuno vorrebbe utilizzare il telefonino proprio per sostituire urne, cabine e seggi . È quanto risulta da una recente indagine di mercato condotta oltreoceano, da cui emerge che molti teenager (ma anche i loro genitori) preferirebbero votare via SMS .
Il sondaggio è stato condotto da Kelton Research per conto di Samsung su un campione formato da 300 ragazzi statunitensi di età compresa tra i 13 e i 19 anni e da 500 genitori americani (con figli nella medesima fascia di età), e riporta dati che proiettano l’istituto delle elezioni presidenziali americane verso un futuro di schede virtuali e mobili. Il 61 per cento degli intervistati in età “elettorale” (ossia con almeno 18 anni) si è detto favorevole ad un sistema di voto basato sui messaggi di testo, mentre l’80 per cento dei teen – ragazzi tra i 13 e i 17 anni, meno importanti per le imminenti elezioni presidenziali ma interessanti per quelle future – ha dichiarato che, se potesse votare quest’anno, preferirebbe farlo via SMS anziché recandosi alle urne.
Indole tecnologica o pigrizia elettorale ? Difficile dirlo, ma se esistesse un sistema di voto sicuro ed affidabile da applicare alla telefonia mobile, i costi dell’organizzazione delle elezioni si potrebbero trasformare in proventi per le compagnie telefoniche. Con una benedizione super partes : secondo l’indagine di Samsung, il voto via SMS piace ad oltre la metà di tutti i democratici, repubblicani ed indipendenti intervistati.
Ad onor del vero, il sondaggio sembra essere poco rappresentativo e non prefigura alcuna nuova tendenza, ma sarà considerato senz’altro utile per gli operatori di telefonia mobile. Oltre alle innumerevoli operazioni di televoto legate a spettacoli televisivi e reality show, potrebbero spingere le istituzioni a creare la scheda elettorale via SMS, infilando così metaforicamente i seggi nei telefonini.
C’è un solo scoglio da superare: la vulnerabilità di questo sistema di comunicazione , in cui si fa uso di un sistema di crittografia a 64 bit. Come spiegato appena due mesi fa, potrebbe essere violato in circa 30 minuti con strumenti che costano mille dollari, o in 30 secondi con attrezzature più sofisticate che comportano un investimento di 100mila bigliettoni. Parola di due ricercatori, che hanno preferito mantenere un parziale anonimato presentandosi come David Hulton e Steve, e che in febbraio hanno presentato alla Black Hat D.C. conference di Washington la loro tecnologia, in grado di violare la sicurezza dei sistemi di comunicazione GSM.
Con questi presupposti, quanti sarebbero disposti a correre il rischio di brogli cellulari?
Dario Bonacina