Pubblicato in esclusiva dal settimanale statunitense Washington Examiner , un documento rilasciato dall’Ufficio dell’Ispettore Generale sulle attività del Bureau of International Information Programs all’interno del Dipartimento di Stato. Dal 2011 al marzo di quest’anno, i funzionari a stelle e strisce hanno speso un totale di 630mila dollari per l’acquisizione di like su Facebook .
Gli stessi impiegati del Bureau avrebbero contattato l’Ispettore Generale per lamentarsi della spesa sostenuta nella campagna acquisti di fan e follower sui social media. Le autorità statunitensi avrebbero adottato specifiche strategie per accaparrarsi i mi piace sul sito in blu, anche di quegli utenti che poco o nulla hanno a che fare con le attività governative .
Stando ai dati snocciolati nel documento pubblicato dal Washington Examiner , il Dipartimento di Stato sarebbe riuscito a passare da 100mila a più di 2 milioni di like per le pagine Facebook in lingua inglese, fino a 450mila per quelle in lingue straniere . La spesa sostenuta dal Bureau si sarebbe però rivelata del tutto inutile, dal momento che solo il 2 per cento dei nuovi like ha effettivamente condiviso o commentato i contenuti governativi.
Con oltre 150 account sulle principali reti sociali, il Dipartimento di Stato a stelle e strisce sembra aver accelerato a tavoletta sulle condivisioni online. C’è chi ha però sottolineato come il target medio delle comunicazioni del Bureau sia rappresentato da persone più anziane e decisamente più influenti dei comuni utenti che cliccano su Facebook .
Mauro Vecchio